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1546. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 febbraio 26 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà di Pavia che intende far giudicare da Giovanni da Cavirano, capitano di giustizia, Simone, famiglio di Giovanni da Cavirano, capitano di Casteggio, per l'eccesso da lui compito; e prima che il podestà lo consegni a Milano a Giovanni da Cavirano, vuole che Simone dia garanzia di cinquecento ducati d'oro.

Potestati Papie.
Per lo excesso, quale se dice essere stato commesso per Simone, famiglio de Iohanne da Cavirano, nostro capitaneo de Chiastezo, intendimo essere in le mane toa. Et perché dicto excesso intendimo sia cognosciuto per lo nostro capitaneo de iustitia, ti commettemo che debii consignare dicto Simone in mane del dicto Zohanne da Cavirano, con questo, perhò, che prima el dagha segurtate ydonea de cinquecento ducati d'oro de consignarlo qui in mane d'esso nostro capitaneo de iustitia. Mediolani, xxvi februarii 1453.
Bonifacius.
Cichus.