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1552. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 marzo 1 Milano.

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi di aver detto al locale referendario, se in salute, di andare dai Maestri delle entrate con le sue ragioni. Ha inteso con soddisfazione la notizia della raccolta di fieno fatta per mandarlo a Cerreto, dello scmbio di buoi avvenuto oltre Adda e dei provvedimenti presi dai presidenti. Si dia a Gianpietro da Pizzighettone il "burgiello da calcina" richiesto, a dire di Castello e di Antonio da Como per i loro lavori.

Locuntenenti Laude.
Inteso quanto per doe toe ne hay scripto, te respondemo che scrivemo al referendario lì che, non essendo gravato per modo che non possi praticare con li nostri Maestri dele intrate et andare da loro subito, vegna qua con le ragione sue per intendere quelli facti là et dare ordine ad quanto bisogna là.
Del feno accatato deli citadini per mandare a Cerreto, hay facto bene et piacene assay; et anchora havemo inteso lo scambiare deli bovi deli duy carri de là d'Adda perché quelli non possono lavorare et la provisione in ciò facta per li presidenti et li modi tenuti in executione de quella; de che restamo avisati.
Al facto de Zohannepetro da Pizleone quale domanda uno burgiello da calcina per conciare corame, siamo contenti, essendoli bastanza per li nostri lavori, como ne scrive havere inteso da Castello et da Antonio da Como che gli n'è, che per uno burgello rechiede Zohannepetro, et non per più, li lassi condure et portare per conciare corame, come ne dice havere. Mediolani, primo martii 1453.
Ser Facinus.
Cichus.