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1558. Francesco Sforza ai Rettori di Bergamo 1453 marzo 2 Milano.

Francesco Sforza chiede ai Rettori di Bergamo che, viste le lamentele di alcuni uomini di Nico che, prima che Farfengo ritornasse allo Sforza, ottenuto da Venezia un salvacondotto per poter ritornare a Nico e nell'attraversamento di Soncino, su ordine di Gentile da Leonessa e senza alcun riguardo per i salvacondotti, furono fatti prigionieri, facciano rispettare i salvacondotti e liberare i prigionieri.

Rectoribus Pergami.
Quelli nostri homini de Nicho sonno querelati da nuy che, retrovandosi certi del'homini loro dal canto della Signoria prima che Farfengo retornasse ala devotione et obedientia nostra, impetrarono dale spectabilità vostre salvoconducto de ritornare ad Nicho ad casa loro, et ritornando loro cum el dicto salvoconducto et passando da Sonzino lo magnifico Gentile da Lionessa, fece pigliare dicti homini, non havuto alcuno respecto al vostro salvoconducto; quali homini ha facto dare in mano ali homini de Leno cum haverli dicto che li debiano scambiare cum certi altri deli loro che sonno stati presi. Et perché credimo et rendemone certi che la intentione vostra sia che li vostri salviconducti siano observati, perché cussì sempre havemo facto et faressimo observare li nostri, ve confortiamo et persuademo che vogliate che li vostri salviconducti vaglino et che siano observati et che dicti homini siano liberati cum restitutione de tucte le cose a loro tolte, chè, non li facendo liberare et restituire le cose soe, ad nuy serà bisogno per qualche via providere ala indemnitate soa, che assay ne sarà molesto farlo. Mediolani, ii martii 1453.
Ser Iohannes.
Iohannes.