Registro n. 12 precedente | 1568 di 2324 | successivo

1568. Francesco Sforza al podestà di Cornonuovo (1453 marzo 2 Milano).

Francesco Sforza scrive al podestà di Cornonuovo che, inteso che alcuni di quel territorio allontanatisi pe le calamità passate, non vi fanno ritorno per non pagare come gli altri la loro parte pur potendo tranquillamente rimpatriare, se entro quindici giorni o alla metà del mese non si rivedono lì, farà requisire dalla Camera ducale tutti i loro beni.

Potestati Cormi (a) Novi.
Sentimo che molti del'homini de quella terra quali se absentarono per le novitate passate, non sono may ritornati a casa, credendo per la loro absentia non dovere portare el caricho cum l'altri per la loro contingente parte; et intendendo nuy che qualunche deli nostri stia al bene et male secundo le occurrentie de tempi, et siando de presenti le cose per la Dio gratia in termine che quelli homini possono stare securamente a casa, volemo et te commettemo che tu fazi subito comandare et bandire publicamente che qualuncha de quella terra debbia ritornare a casa per temine de quindeci dì, aut a mezo questo mese presente, socto la pena de perdere tucti li loro beni da essere applicati ala Camera nostra, et, passato che sarà el termine, avisarane de quelli non serano tornati secundo el tenore dela crida. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue Nomi depennato.