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16. Francesco Sforza al podestà e al castellano di Vigevano 1452 dicembre 28 Lodi.

Francesco Sforza affida al podestà di Vigevano l'indagine sui fatti denunciati da Antonio del Prete, danneggiati, lui e il fratello, nei loro possedimenti da famigli e compagni del castellano locale. Appurati i fatti, il duca vuole che il podestà amministri giustizia.

Potestati et castellano Viglevani.
È stato da noi Antonio del Prete de quella nostra terra et gravatosi grandemente deli famigli et compagni de te castellano, dali quali dice essere stato molestato et factogli insulti assai ad una soa possessione lì propinqua; per la quale cosa pare ch'el fratello d'esso Antonio, volendosi defendere dali decti loro insulti, ferisse uno d'essi famigli, como più chiaramente intenderite per la inclusa supplicatione. Et perché nostra intentione non è che chi fallisce non sia meritamente punito del fallo suo et che nisuno se faza rasone da per luy, ma che habbia recorso dal'officiale a chi specta de farla, pertanto volimo che tu, potestà, debbi informarti molto bene como la cosa è passata et si è como dicto Antonio ne ha per la dicta supplicatione exposto et segondo troverai, ministrarai rasone taliter che nisuno se habia ad querelare iustamente et che chi haverà fallato sia punito per via de rasone, non imp(a)zandoti tu, castellano, a questo facto in cosa alcuna, ma lassare procedere al potestà al quale specta questa cosa debitamente. Laude, die xxviii decembris 1452.
Cichus.
A margine: Suprascriptis pro Antonio de Presbitero pro possessione sua.