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1607. Francesco Sforza al console, al comune e agli uomini di Brene (1453 marzo 12 Milano).

Francesco Sforza esprime al console, comune e uomini di Brene lo stupore nell'intendere dal suo famiglio Berbarino la loro resistenza ad accordare la esenzione concessa a lui e ad Albaila, suo suocero e ribadisce che tale esenzione sia osservata.

Consuli, communi et hominibus Brene.
Siamo avisati da Berbarino, nostro famiglio, che ve fati difficili et renitenti in volere observare le littere nostre dela exemptione concessa a luy et Albayla, suo socero; del che ne siamo meravigliati, se cussì è, et ne pare grande presumptione et temerità la vostra a non volere observare el tenore dele nostre littere. Pertanto volimo et ve comettimo che gli debiate observare et fare observare dicta exemptione como iace ad litteram, omni prorsus exceptione remotta. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.