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163. Francesco Sforza a Raffaele Zaccaria 1452 febbraio 8 Milano.

Francesco Sforza comanda a Raffaele de Zacari di restituire ai compagni di Bernabò Sanseverino il cavallo e la roba loro tolta, avendo i saccomanni riparato i danni da loro cagionati. Assurdo che voglia essere indennizzato per il cavallo, essendosene personalmente servito.

Raphaeli de Zachariis.
Ne miravigliamo non habi restituito indiretro al quelli doi compagni del magnifico Bernabò da Sanseverino il cavallo et robba loro, segondo che per altre nostre lettere te habiamo scripto, habiando loro satisfacto il damno feceno li loro saccomanni et pagato, como sentimo hano facto. Pertanto volimo et te commandiamo che, senza più replicare, li restituischi indireto et lo cavallo et la robba tucta senza alcuno manchamento né dilatione de tempo, dummodo se sia dal canto loro facto prima el debito. Et che dichi voli te sia pagata la spesa del cavallo, non ce pare rasonevole perché te l'hay pur usufructato; la lista dela robba tucta per toa mazore informatione serà qui inclusa. Ali saccomanni se sonno assentati, habiamo, per contemplatione de Bernabò, facta gratia possano retornare dali loro patroni; siché te ne advisamo ad ciò li lassi tornare. Mediolani, viii februarii 1452.
Andreas Fulgineus.