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1667. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo 1453 marzo 26 Milano.

Francesco Sforza si lamenta con Andrea Dandolo, provveditore di Crema, perché alcuni di Caspiadega Lodigiano sono andati da lui denunciando che, sebbene muniti di salvacondotto, sono stati derubati della roba e di cinque cavalle. Il duca, deplorando l'accaduto, chiede che, in ossequio ai salvacondotti, Dandolo faccia restituire loro roba e cavalle.

[ 358r] Andree Dandole, provisori Creme.
Alcuni homini de Caspiadegha de Lodesana sonno venuti da nuy querelandose che, licet habiano salvoconducto, tamen per li vostri gli è stato tolto alcuna soa robba cum cinque cavalle, como più largamente per la loro lamenta intendereti. Et perché di questo ni dolemo assai, et anche maravigliamone, perché dali nostri sonno altramente servati li salviconducti ali vostri, et non possemo pensare che simili salviconducti se concedano et poi non si observino, se non per podere più comodamente torre la robba ali subditi nostri, et non possiamo fare che alquanto non se agravemo, pertanto ve confortiamo et caricamo vogliati provedere ala indemnitate deli dicti nostri homini con fargle rendere li dicti soe cavalle et ogni robba loro per observantia del dicto salvoconducto. Data Laude, die xxvi marcii 1453.
Bonifacius.
Cichus.
Franciscus Sfortia vicecomes dux Mediolani et cetera, Papie Anglerieque comes ac Cremone dominus.
Medilolani, die xiii aprilis scriptum fuit castello de Busnate quod veniret ad dominum subito.
Zanetus.