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1691. Francesco Sforza al podestà, al comune e uomini di Pontecurone (1453 aprile 3) Milano.

Francesco Sforza esprime al podestà, al comune e uomini di Pontecurone lo stupore per la pretesa di voler pagare agli uomini di Bartolomeo Colleoni le tasse dal dieci e non dal primo di marzo.

[ 362r] Prudentibus viris potestati, communi et hominibus Pontiscuroni nostris dilectis.
L'homini d'arme del magnifico Bartolomeo Coleone allozati in quelli terra se lamentano che non gli voleti respondere dele taxe se non incommentiando a dì x del mese de marzo proximo passato; del che non possiamo fare che non se maravigliamo. Et perché, como sapeti, dicti homini d'arme seriano venuti là fin inante el kalende del dicto mese, ne pare assai ragionevele et conveniente che debiano havere dicta taxa incomentiando in dicto kalende. Per la qual cosa ve commandiamo et volimo che ad essi homini d'arme debiate respondere dela dicta taxa del dì primo de marzo per fin che gli haverano ad stare lì. Et questo fareti senza più exceptione, siché non habiamo ad recevere più lamenta. Data Mediolani, die suprascripto.
Bonifacius.
Cichus.