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1696. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1453 aprile 3 Milano.

Francesco Sforza informa Luchina dal Verme della richiesta fatta da Giacomo Piccinino di poter entrare in possesso della casa di Castel San Giovanni, donatagli da suo marito. Il duca dice di aver ricevuto lettere di Sigismondo Pandolfo Malatesta peroranti la stessa cosa. Tutto ciò induce il duca a sollecitarla di voler concedere detta casa al Piccinino che ora chiede da lei in dono.

Magnifice dilectissime nostre domine Luchine de Verme, commitisse, et cetera.
El strenuo Iacomo Picinino da Prata ha mandato qua uno suo da nuy con soe lettere, pregandone et confortandone vogliamo pregare la vostra magnificentia che voglia essere contenta de dargli liberamente et lassarlo goldere una certa casa, la quale la bona anima del quondam magnifico conte Aluyse, vostro consorte, gli dede in dono in la vostra terra de Castello Sanzohanne, et de questo, questo suo messo ne ha monstrata la carta dela donatione. Et perché la dicta cosa ne siamo ancora stretti per lettere del magnifico segnore Sigismo(n)do Pandolfo Malatesta, non possiamo fare che non scrivemo ad essa vostra magnificentia in recommendatione d'esso Iacomo Picinino, caricandola, stringendola et confortandola che voglia dargli e lassargli liberamente dicta casa. Et questo non rechiede perrò dicto Iacomo per rasone, ma che gli la voliate de novo dare in dono. Nel che, per la complacentia farete al prefato signore messer Sigismondo, fareti a noi piacere assai. Data Mediolani, die iii aprilis 1453.
Bonifacius.
Cichus.