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1698. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 aprile 4 Milano.

Francesco Sforza informa il podestà di Pavia della lamentela di Gabriele Conte perché, senza licenza podestarile, Andrea Albanese ha preso possesso di beni spettanti al ricorrente. Il duca dispone che se le cose stanno così, si rimetta Gabriele nel possesso di detti beni e, nel caso che Andrea si opponesse, sia arrestato e non rilasciato senza autorizzazione del duca.

Spectabili viro dilecto potestati nostro Papie.
Ne ha significato con querella Gabrielo del Conte che Andrea Albanese, nostro homo d'arme, asai temerariamente, di soa propria auctoritate e senza vostro comandamento e consenso dela corte vostra, è intrato ala posessione de certi bene sotoposti ala vostra iurisdictione, et merito spectanti et pertinenti ad esso Gabrielo; del che remanemo malcontenti, se cussì è. Et ideo volimo et ve commettimo che ve informati an sic sit; et trovando essere cossì, remettiati de facto dicto Gabriele ala possessione d'essi bene. Et casu quo esso Andrea non volesse acquiescere a questo et fusse renitenti, volimo che con bono modo lo faciate pigliare et sustenire da non essere relaxato senza nostra licentia perché nostra intentione non è che veruno, e sia che se voglia, se facia ragione da per sì, ma passi per la via de che ha ad ministrare iustitia.
Data Mediolani, die iiii aprilis 1453.
Ser Iacobus.
Iohannes.