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1726. Francesco Sforza al podestà di Mortara 1453 aprile 11 Milano.

Francesco Sforza informa il podestà di Mortara che Angelello da Lavello gli ha detto che Simone, suo trombettiere, è fuggito; il duca chiede al podestà di farlo ritornare o fargli pagare qaunto ha portato via e, aggiungendo di essere a conoscenza che uomini fuggiti da Angelello hanno lasciato in quella terra di Mortara biade e altro, ordina al podestà di consegnare tutto al messo che Angelello gli manda.

Potestati nostro Mortarii.
Angelello de Lavello, nostro conductero, ne dice che alli d́ passati se partite da luy uno suo trombeta, nominato Simone, de quella nostra terra et gli porṭ via la robba soa, como da questo suo messo intenderite. Pertanto volemo debiate constringere el dicto trombeta, overo ad tornare ad servire el dicto Angelello, overo ad satisfargli et restituirgli la robba soa; et non manchi. Ceterum siamo informati como certi famigli de Angelello fugiti da luy hanno lassato certa quantità de biave et altra robba in quella terra, como dal dicto famiglio de Angelello, presente portatore, intenderiti. Pertanto volemo che tuta la roba havessero lassata li dicti famiglii la faciati dare et consignare ad qualuncha messo de Angelello, presente exibitore, et non gli fate exceptione. Data Mediolani, die xi aprilis 1453.
Zanetus.
Cichus.