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1737. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Lodi 1453 aprile 9 Milano.

Francesco Sforza scrive al referendario e al tesoriere di Lodi e, rivolgendosi al referendario, lo improvera per avere a Giovanni da Fermo, capellano della cappella di Sant'Ambrogio, di cui il duca ha il patronato, per non avere ancora dato i dieci ducati, come raccomandato.

[ 371r] Nobilibus ac sapienti doctori domino referendario et thesaurario nostris Laude dilectis.
Altra volta scrivessemo che doveste pagare in nome nostro ala capella de Sancto Ambroxio, posta nela Chiesa Maiore de quella nostra cità, per oblatione como nostro patronato, che è ducati dece in la festa del'anno passato, como è stato usato de fare in li tempi passati. Et per quanto ne ha referito il venerabile don Zohanne da Fermo, nostro capellano d'essa capella, non haveti facto cosa alcuna, anzi vuy, referendario, l'haveti menato per parolle; la qual cosa n'he assay recresciuta et maxime, siando tanto tempo quanto el è. Il perché referendose nuy ala prima lettera sopra questo facto che era sottoscripta de nostra propria mano, ve dicemo et volemo che, senza altra exceptione et replicatione, pagati li dicti dece ducati ad esso don Zohanne et faceti ch'el non bisogni che ve ne scrivemo più, perché questa è nostra totale intentione et voluntà, certificandove che quando facessivo el contrario et che ne daessivo casone de replicare più de questo facto, se retrovaressemo malcontenti deli facti vostri. Siché pigliate quello partito et modo che ve pare che esso don Zohanne, havuta questa, sia satisfacto deli dicti dece ducati, como havemo dicto. Mediolani, die viiii aprilis 1453.
Persanctes.
Iohannes.