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1742. Francesco Sforza a Diotisalvi Nerone Negri (1453 aprile 10) Milano.

Francesco Sforza, appreso quanto scritto da Lodi circa le novità di Giacomo Piccinino, assicura Diotisalvi Nerone Negri di Firenze, oratore fiorentino, che le lettere scritte dal conte gliele farà avere dal cavallaro, appena arrivate.

Spectabili compatri nostro carissimo Detisalvio Neronis Nigri de Florentia, oratori excellentis communis Florentie.
Per la lettera ne havete scripto da Lode havemo inteso le nove cose che scriveti havere oldito deli facti del conte Iacomo, per il che ne rechiedeti quelli scripte d'esso conte Iacobo; al che, respondendo, ve dicemo che esse scripte, anche (se) non sonno fornite, ma fra oghi et questa nocte le faremo fornire et ve le mandaremo domane ala Mirandola per proprio cavalaro senza fallo, sichè non ve curate de tardare uno dì, perché esso cavalaro possa agiongervi là. Data Mediolani, die suprascripto.
Bonifacius.
Cichus.