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1743. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Cremona (1453 aprile 10) Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà e il referendario di Cremona procurino che gli uomini di Soresina saldino alla Camera ducale quanto debbono per sale, entrate e ogni altra causa.

Spectabili et prudenti viris (a) potestati et referendario Cremone nostris dilectis.
Quelli da Soresina sonno debitori dela Camera de sale, intrate et altre cose, de una certa quantità de dinari, et più volte gli havemo scripto et facto dire che debiano fare el debito ala Camera nostra; et anchora non l'hanno voluto fare. Pertanto volemo, recevuta questa, faciati contra essi da Soresina, per quella via meglio ve parerà, tale executione che faciano el debito ala Camera nostra de tuto quello sonno debitori, tanto per sale, intrate, quanto per altra casone. Et in questi facti per modo che presto la Camera nostra vegna essere satisfacta de tuto quello sonno debitori. Data Mediolani, die suprascripto.
Marcus.
Cichus.

(a) Così A.