Registro n. 12 precedente | 1748 di 2324 | successivo

1748. Francesco Sforza a Tebaldo de Sali (1453 aprile 10 Milano).

Francesco Sforza scrive al medico Tebaldo de Sali di essere stato informato dal suo famiglio Sasso dell'amore con cui lo ha curato. Lo ringrazia, assicurandolo della sua disponibilità a fare quanto sarà di suo utile e onore. Gli ricorda che Sasso intervenne, quantunque non ve ne fosse necessità, a perorare la sua conferma all'insegnamento e ancora, gli ha ricordato la conferma per l'anno futuro. Il duca assicura Tebaldo che potrà, al tempo "de ordinare il rotulo", mandare qualcuno per lui, confermandogli la sua benevolenza.

Egregio artium et medicine doctori dilectissimo nostro magistro Thebaldo de Salis.
Da Sasso, nostro famiglio dilectissimo, et da molti altri deli nostri siamo informati con quanto amore, carità et liberalità ve seti portato verso luy et tuti li nostri ve sonno [ 373v] accadute havere bisogno del consiglio et adiuto vostro; il che tanto havemo caro come se l'havesti facto ad nuy proprii, et ve ne rengratiamo sommamente, certificandove ad stare de bona voglia perché sempre ne trovareti apparechiato in tute quelle cose possiamo fare siano in utile et honore vostro, per modo ve parerà non siamo ingrati del amore, fede et affectione verso nuy et li nostri. Altre volte Sasso ne disse dela refirma dela lectura vostra del'anno passato, benché non bisognasse luy ce ne pregasse tropo, restassemo contenti; ma al presente ancora ce l'ha dicto dela refirma del'anno futuro, nuy gli havemo dicto, et cossì dicemo ad vuy che quando sia al tempo de ordinare il rotulo porreti mandare da nuy questo anno et sempre, perché ne sforzarimo de fare cosa che ve piaza, como ne pare essere tenuti de fare. Data ut supra.
Zanetus.
Iohannes.