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1751. Francesco Sforza al vicario del vescovo di Lodi e al luogotenente 1453 aprile 13 Milano.

Francesco Sforza scrive al vicario del vescovo di Lodi e al luogotenente in merito al ritardo del clero locale a versare la sovvenzione concordata; vuole che il vicario raduni i religiosi e induca i principali tra loro a pagare quello che resta. A tal proposito richiama il debito di 18 ducati alla Camera del priore di San Marco e dispoone che il luogotenente di Lodi lo costringa a pagare.

[ 374r] Venerabili in Christo patri ac spectabilibus viris domino vicario reverendi domini episcopi Laudensis, necnon locumtenenti nostro, ibidem dilectis.
Non senza casone se dolemo de tuto quello chierigato che, essendo componuti con nuy per lo facto dela subventione et havendoli usato più humanità che ad veruno altro chierigato del dominio nostro, hano differiti fin al dì presente et molti dì dopo el termino, quale havevano tolto da nuy, che non hanno pagato li dinari, et anche pare che adesso pocho se ne curano. Pertanto volemo che, subito vedute le presente, debiate convocare el dicto chierigato et indure et astringere per ogni modo li principali d'esso ad pagare tuto quello resta dela predicta subventione, senza dimora o exceptione alcuna, perché non deliberamo expectarle più, che ne pare havere expectato troppo ali nostri vigenti bisogni. Posthoc el priore de Sancto Marco li è debitore dela Camera nostra de ducati xviii, et perché fin acqui è renitente ad satisfare, volemo che voi, locotenenti, lo astringati per ogni modo ad farlo pagare de presente, senza remissione alcuna. Data Mediolani, die xiii aprilis 1453.
Christoforo de Cambiago.
Cichus.