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176. Francesco Sforza al podestà di Rodobio, al comune e agli uomini di Vinzago 1452 febbraio 11 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà di Rodobio, al comune e agli uomini di Vinzago di volere concedere a Bartolomeo, compagno di Moretto da Sannazzaro, la tassa spettantigli e corrispondergli quanto dovuto per il passato.

[ 35r] Potestati Rodobii ac communi et hominibus terre Vinzaghi.
S'è gravato pur ad noi el strenuo conte Bartholomeo, compagno de miser Moretto de Sanazaro, nostro conductero, che voi non curati fargli el debito suo dela tassa deve havere in quello luoco né del passato né del'avenire; dela quale vostra renitentia ne miravigliamo grandemente, havendovi scripto per tante nostre lettere gli debiati satisfare, et più ne miravigliamo de ti, potestà, che non gli fazi fare el debito et che ne daghi casone de scrivere tante lettere per questo facto. Il perché havimo deliberato anchora scrivervi questa, admonendovi et commandandovi che, remossa ogni cagione, provediati el prefato conte Bartholomeo sia satisfacto per lo pass(at)o et gli sia resposto per l'avenire per modo non habiamo tedio de scrivervi più, certificandovi che, havendone noi più lamenta, provederimo per modo che non ve laudarite dela renitentia et inobedientia vostra. Mediolani, xi februarii 1452.
Cichus.