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1769. Francesco Sforza al podestà di Pontecurone 1453 aprile 17 Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pontecurone induca Sgabrino Buffeto a versare al nipote Roberto lire 166,12, cifra di cui è debitore con la Camera ducale per un debito che aveva con il defunto arcivescovo di Milano, equivalente alla sovvenzione che il prelato, come gli altri vescovi, doveva al duca, somma che ora il duca assegna al nipote.

[ 378r] Potestati Pontiscuroni.
Sgabrino da Buffeto, habitatore de quella terra de Pontecurono, è debitore dela Camera nostra, per resto de debito che havea con lo reverendo quondam monsignore arcivescovo de Mediolano, de libre centosexantasei et soldi xii imperiali, quali dinari ni assignò esso monsignore in la subventione quale ne facea, et per la quale se compose con nuy, como hanno facto tuti li altri prelati del dominio nostro; et perché havemo assignato le dicte libre clxvi, soldi xii ad Roberto, nostro nepote in el suo soldo, volimo che tu astringhi per ogni modo eI dicto Sgabuyno ad pagare et satisfare integramente al dicto Roberto, o ali soy, deli dicti dinari, perché esso Sgabuino resta vero debitore.
Data Mediolani, die xvii aprilis 1453.
Cristoforus de Cambiago.
Cichus.