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1780. Francesco Sforza al referendario di Lodi (1453 aprile 18 Milano).

Francesco Sforza conferma al referendario di Lodi di aver preso atto delle accuse mosse contro il locale vicario del podestà assicurandolo che lo richiamerà e lo si informi se perseverasse nel pretendere che gli inservienti del comune continuino a fare esazioni.

Referendario nostro Laude.
Havimo recevute le vostre littere, et inteso per quelle le insolentie et temeritate usate per lo vicario del nostro potestà lì in strazare la licentia et scumare li fanti che non staesseno in possessione per scotere li dinari pertinenti ala Camera nostra, remanemo molto malcontenti de luy; et cossì gli scrivimo quanto ne pare sopra ciò et in modo s'el non è in tuto alieno da sì medesmo ch'el ne potrà intendere, fariteli presentare le lettere e preservando in uno minimo poncto de exactione avisatece che certo gli darimo intendere d'altro che de parolle ch'el non fa bene. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.