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1803. Francesco Sforza al vicario vescovile e a Pietro da Norcia 1453 aprile 21 Milano.

Francesco Sforza comunica al vicario vescovile e a Pietro da Norcia, luogotenente di Lodi, che, essendo il clero lodigiano debitore di Angnolello da Lavello per circa lire novantacinque sull'assegnazione concordata lo scorso anno, convochino il clero e costringano i principali rappresentanti a saldare, ciascuno pro rata, l'intera somma ancora dovuta.

Venerabili(bus) et spectabili(bus) viris dominis vicario episcopalis sedis et Petro de Nursia, locumtene(n)ti nostro Laude, dilectis.
Resta havere da quello cherigato lodesano el strenuo Angnolello de Lavello, nostro conductero, libre circa lxxxxv, soldi delli dinari del'assignatione gli fecemo l'anno passato dela subventione per la quale s'è composti con nuy el dicto chierigato, secundo la inclusa nota dela resone, quale ce monstra de dicti dinari, lamentandose et dolendose che fin a qui non li habia potuto havere, del che ne ha portato sinistro et desconzo assai. Pertanto, intendando nuy per ogni modo ch'el sii satisfacto, volemo, et per le presente ve comettemo che, dato expedictione ad quanto ve habiamo scripto per questa nova subventione, habiati da voi tuto quello chierigato et astringati per ogni modo li principali di loro ad satisfare et pagare pro rata de tuto quello resta havere el dicto (a) Angnolello liquidata la dicta rasone. Et questo non manchi per veruno modo, perché possi valerse de dicti dinari de presente in li bisogni et servicii nostri. Data Mediolani, die xxi aprilis 1453.
Christophorus de Cambiago.
Cichus.

(a) Segue Chierigato depennato.