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1806. Francesco Sforza a frate Silvestro da Siena dell'Ordine dei Minori (1453 aprile 23 Milano).

Francesco Sforza scrive a frate Silvestro da Siena dell'Ordine dei Minori sulla sua benefica predicazione a Lodi, pregandolo di continuarla fino alla Pasqua rosata (pentecoste).

Venerando in Christo patri amico nostro carissimo domini fratri Silvestro de Senis ordinis Minorum.
Per più vie siamo stati advisati che, retrovandose la paternità vostra in la nostra cità de Lode con le soe devote predicanze et boni exempii et admaestramente, ha facto optimo et salutiffero fructo in essa cità; poi havimo inteso quanto con effecto la prefata paternità vostra ha facto in beneficio de nuy et del stato nostro; dela qual cosa ne pare quodammodo de non possere rendere ala paternità vostra quelle debite gratie che se conveneriano de tanto benefitio, mal'altissimo Dio ve ne renda merito dove farà bisogno. Et pur nondimeno non vogliamo (a) remanere che de tanta carità et amore che ne haveti demonstrata, como havemo dicto, noy ve ne restimo obligati, et perché comprendemo certamente che le vostre operatione in la dicta cità, tanto al facto delle anime, quanto al bene del stato nostro, tutavolta procederano de bene in meglio, ve pregemo et confortemo caramente, prima per piacere et contenteza nostra, poi per consolatione de tuta quella nostra comunità, voliate remanere lì et differire la partita vostra fin ad questa Pascha rosata proxima, et fare como havite facto fin qui et como è la nostra firma speranza in vuy. Et se per vuy vedete possamo fare cosa ve sia grata, siandone avisato da voy, el farimo sempre voluntera et de bona voglia. Data ut supra.
Persanctes.
Iohannes (b) .
Franciscus Sfortia Vicecomes dux Mediolani et cetera, Papie Anglerieque comes ac Cremone dominus.

(a) Segue rendere depennato.
(b) Precede Cichus depennato.