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1808. Francesco Sforza a Andrea Dandolo (1453 aprile 25 Milano).

Francesco Sforza assicura Andrea Dandolo, provveditore di Crema, che, informato della cattura di suoi uomini dalle genti di Cristoforo da Cremona, conestabile ducale, tra Romano e Cremasco, con salvocondotto, ha scritto a Cristoforo di rilasciare i prigionieri senza alcun riscatto.

Spectabili et generoso viro Andree Dandulo, provisori Creme.
Inteso quanto per la vostra ne haveti scripto deli homini vostri quali sonno stati prexi per quelli da Christoforo da Cremona, nostro connestabile, in suxo il territorio cremascho, essendo fra Romano et quella terra de Crema, contra il tenore del salvoconducto quale nuy gli havimo concesso. Havendo grandemente molesta tal prexaglia, perché nostra firma dispositione et voluntà é che esso salvoconducto sia illesamente observato et senza veruno manchamento, havimo per nostre lettere opportunamente scripto al dicto Christoforo comandandoli che, essendo cossì como ne haveti scripto, debia subito relaxare dicte prexone senza alcuno pagamento de taglie, non aspectando sopra ciò repplicatione da nuy, né che ne habiamo più lamente, che invero molto ne despiaceria. De quanto adunque sopra ciò havemo facto, ve ne avisamo per questa nostra ad satisfatione vostra. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.