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1809. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni (1453 aprile 25 Milano).

Francesco Sforza vuole che Bartolomeo Colleoni mandi a Genova cento uomini della sua compagnia, dei quali almeno cinquanta a Novi dove troveranno un fratello del doge e perché da lì, subito, si trasferiranno a Genova, dove saranno pagati, in difesa del doge. Ricordi ai soldati che non si dica, se richiesti da Giovanni Filippo o da altri, che li manda lo Sforza.

Bartholomeo Coliono.
Como hieri per un'altra ve scrissemo, cossì de novo per questa ve replicamo che vogliate subito mandare cento dela compagnia vostra, fra li quali siano almancho cinquanta homini dafacti ala terra de Novi, perché exinde se possano transferirse a Zenova ala defensione et adiuto del'illustre ser messer lo duxe per mantenimento del presente stato, non aspectando cosa alcuna lì, né più replicatione da nuy et non facendo dimora alcuna perché, como havereti inteso, li foraussiti de Zenova sonno appropinquati ale porte della cità per fare et attemptare contra il prefato ser lo duxe et presente stato, avisandove che essi cavalli troverano lì a Nove uno fratello d'esso ser duxe che li condurà per la via che denno fare a Zenova; ret serali dato [ 386r] dinari de là. Siché non vogliati sopra ciò fare inducia veruna né aspectare che lì ve siano mandati li dinari, perché, como havemo dicto, ve serano dati là. Et de questo ve afrettamo perché, como sapeti, el presente stato de Zenova importa molto al stato nostro, ma ben ve recordiamo che vogliati admonire dicti cavalli et comandargli expressamente che per cosa del mondo non cridano "ducha, ducha", et questo farimo per bono respetto. Et essendo voi rechiesto da messer Giovane Filippo o da altri dela casone perché havereti mandato dicti cavalli de là, vogliati respondere non haverle puncto mandati de commissione et saputa nostra, ma solamente perché siti sta(to) rechesto dal prefato ser lo duxe, et perché gli ha facto dar dinari. Siché, considerati li respecti predicti et la importantia del facto, voliati, con la dicta admonitione, subito mandare via dicti cavalli al meglio che possiti et più presto che sia possibile, siché non se gli perda un'hora de tempo. Et cossì ordinati con dicti cavalli che dicano che sonno soldati del prefato duxe et che non hanno più niente ad fare, nì con nuy nì con vuy.
Data ut supra; die xxvi aprilis 1453 duplicata.
Bonifacius.
Cichus.