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1826. Francesco Sforza a Battistino e agli altri nobili de Curte 1453 aprile 27 Milano.

Francesco Sforza ordina a Battistino e ai nobili di Corte di consegnare al suo uomo Giacomo de Toscanella tutta la roba sequestrata a uomini di Pietro Ungaro che la portavano, via acqua, da Castelnuovo nel Monferrato, perché roba dovuta allo Sforza per un debito di Pietro.

Nobili viro Baptistino et ceteris nobilibus de Curte.
Sentimo che haveti sostenuto certa robba de alcuni de quelli de Pietro Ungaro, quali per aqua la conducevano da Castello Novo in Monferrà; et perché la robba del dicto Piero et di conpagni è (a) obligata per lo debito ha con nuy, quale monta molto, che non ha essi et li [ 389r] compagni, intendemo che sia nostra, como rasonevelmente è, et non d'altri. Et pertanto dicemo ad ti, Baptistino et ad tucti vuy gentlihomini de Corte, che vogliate con effecto fare consignare tuta dicta robba, fino ad uno pontale de stringa, ad Iacomo de Toscanella, nostro homo d'arme, presente portatore, al quale habiamo ordinato quanto habia a fare. Et fati non manchi per modo alcuno. Data Mediolani, die xxvii aprilis 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue ad nuy depennato.