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1840. Francesco Sforza a Galeazzo de Bossis 1453 aprile 28 Milano.

Francesco Sforza rimprovera Galeazzo Bossi, castellano della rocchetta di Lodi, per avere a forza introdotto nella casa di Zannono de Arsago la donna, che già fu sua nuora, "per metterla in possessione dela dota soa". Gli ricorda di non intromettersi in faccende che non gli competono, lasciando che se ne curino gli ufficiali a ciò preposti.

[ 391v] Fideli viro Galeaz de Bossis, dilecto nostro castellano rochete nostre Laudensis.
E' venuto qua da nuy Zannono de Arsago di quella nostra cità con querelle dicendo che per forza hai voluto far intrare in casa soa una dona che altre volte fo soa nura per metterla in possessione dela dota soa; dela qual cosa, essendo così, ne maravigliamo molto, perché non è tuo officio impazarte de tale cause. Et perché se proferisse dicto Zannono de stare ala rasone con dicta soa nura, te comandiamo che tu non te impaze dela dicta causa né farai ad esso Zannono alcuna cosa molesta, ma lassarai fare alli nostri officiali, quali circa ciò ministrarano raxone. Data Mediolani, die xxviii aprilis 1453.
Bonifacius.
Cichus.