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1850. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 aprile 29 Milano.

Francesco Sforza vuole che Manno Donati, podestà di Pavia, convochi il sarto Lanfranco da Soncino e accertato quanto lamenta Gregorio de Diano, creditore del sarto di trentaquattro ducati, come risulta da pubblico strumento, gli faccia avere tale somma, tenendo presente che Gregorio è nel castello di Monza con il castellano e non può assentarsi.

Spectabili viro Manno de Donatis, potestati Papie nostro dilecto.
Gregorio de Dyano ne ha facto dire che maystro Lafrancho da Soncino, sartore in quella cità, gli debbe dare xxxiiii ducati, quali altre volte gli lassò in conserva, como appare per publico instrumento, quali per li subterfugii d'esso maystro Lafrancho non pò conseguire, immo fi menato per littigii et dispendii. Et perché el dicto Gregorio sta nel nostro castello de Monza con lo castellano, non se pò absentare per stare ad piadezare, pertanto volimo che, visis presentibus, habiati da voy dicto maistro Lafrancho, et veduta la verità del facto, lo constringate ad dare li soy dinari ad esso Gregorio integramente senza littigio né dillatione alcuna. Data Mediolani, xxviiii aprilis 1453.
Marcus.
Cichus.