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1857. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo 1453 maggio 1 Milano.

Francesco Sforza risponde ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema, in merito ai prigionieri trattenuti dal conestabile Cristoforo da Cremona al qualei i prigionieri stessi hanno detto che andavano a Bergamo scortati da fanti e di essere stati catturati in territorio coperto da salvacondotto. Pur prestando fede a Cristoforo, il duca gli impone di rilasciare i prigionieri. Cristoforo, però, e i suoi compagni, con l'assenso del duca, vuole approfittare dell'offerta del provveditore per controllare il luogo della cattura degli uomini.

Spectabili amico nostro carissimo domino Andree Dandulo, provisori Creme.
Respondendo ala vostra lettera continente el facto dela relaxatione deli presoni tenuti per Christoforo da Cremona, nostro conestabile, dicimo che havimo havuto da nuy el dicto Christoforo et havemo voluto intendere questo tale caso etiamdio da luy, el quale dice, in conclusione, che questi presoni hanno confessato andare a Bergamo con vostra licentia et non essere micha stati presi in lo terreno quale ha salvoconducto da nuy, et che con loro andavano molti fanti con le arme per soa scorta. Le quale cose intese, et non obstante che ne parano havere in sì piutosto raxone che torto, nientedemanco, per compiacervi, havimo ordinato al dicto Christoforo et comandato che debia liberamente relaxare dicti presoni per respecto ad taglia che li podesseno domandare, et così semo certi farà con effecto et senza più repplicatione. Ben dice el dicto Christoforo che, volendo luy et li conpagni pur vedere se da rexone sonno presoni o non, vogliono poter usare la vostra offerta de mandare uno a vedere quello loco dove foron presi questi presoni, et cossì nuy li havimo offerto per vostra parte che restareti contenti de lassare vedere dicto loco, et havendo loro raxone che non li firà facto torto.
Data Mediolani, die primo maii 1453.
Franciscus Sfortia Vicecomes dux Mediolani et cetera, Papie Anglerieque comes ac Cremone dominus.
Filippus Cichus.