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1867. Francesco Sforza a Guido de Rangoni 1453 maggio 3 Milano.

Francesco Sforza ripete a Guido Rangoni le argomentazioni, già date nella precedente missiva al provveditore di Crema, per giustificare la cattura dei due massari di Sermone da Vimercate.

Magnifico et strenuo amico nostro carissimo Guidoni de Rangonibus, comiti armorum capitaneo.
Respondendo ala vostra littera ne scriveti delli doy massari de Sermone de Vilmercato prese per li nostri stanno ad Cerreto socto il nostro salvoconducto concesso in generalità alle ville de Vaprio de Cremascha et eciam socto il salvoconducto in specialità per nuy concesso al dicto Sermone, et cetera. Ve dicemo che se ad nuy constasse dicti presoni fossero stati presi socto nostro salvoconducto, li haveriamo statim facti relassare. Ma secundo ne dice Marcoleone, quale è qui, li dicti presoni haviano una copia de salvoconducto nostro fino del mese de septembre et non foreno prese nel territorio de Vaprio come diceti. Ma suso il territorio de Vaylà. Pertanto nuy havemo mandato per quello nostro provisionato prese li dicti homini per intendere bene questo facto et per vedere la dicta copia de salvaconducto; siché anche voy, in questo mezo, porreti havere megliore informatione dove sono stati presi et se sonno stati presi socto el nostro salvoconducto et poy advisarcene perché essendo stati presi socto il salvoconducto nostro, li farimo relaxare. Il qual provisionato reteneremo qui fin che habiamo altro da voy como anche scrivemo ad messer Andrea Dandolo, provededore ad Crema. Data, Mediolani, die suprascripto.
Zaninus.
Iohannes.