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187. Francesco Sforza al capitano del "deveto" d'Oltrepo pavese 1452 febbraio 15 Milano.

Francesco Sforza comanda al capitano del "deveto" d'Oltrepo pavese di non molestare gli abitanti di Arena Po che, non potendo prendere del sale, se lo sono procurato nel 1450 di sfroso.

Capitaneo devetus Papie ultra Padum presenti et futuris.
Li poveri homini de Arena ne hano sporto la suplicatione, quale te mandiamo qui inclusa, et se gravano troppo che, essendo loro cazati da Pavia et da ogni altro luoco, donde non potevano torre del sale, debiano essere molestati per havere tolto del sale da chi gli ne hano dato. Volendo aduncha usare liberalità et gratia con essi homini per li decti respecti et anche perché, essendo tempo de epidimia et bandezati da ogni loco, como è decto, ne pare assai conveniente cosa se debiano essere aiutati del sale al meglio hano possuto, havendo etiandio essi homini, como dicono, levato la soa tassa del sale (a) de quello anno. Siamo contenti et te commectiamo et volimo non daghi impazo né molestia alchuna ad essi homini d'Arena per casone del sale frosato havuto per loro in l'anno MCCCCL proximo passato, del quale se fa mentione in la dicta supplicatione, immo revochi ogni novità facta contra essi et fazi cassare ogni condemnatione, multa, processo et scriptura facta contra de loro per tale casone in modo che a niuno tempo advenire non possino essere molestati né gravati loro né alcuno de loro. Mediolani, xv februarii MCCCCLII.
Cichus.

(a) Segue como hanno depennato.