Registro n. 12 precedente | 1885 di 2324 | successivo

1885. Francesco Sforza a Raffaele Zaccaria 1453 maggio 6 Milano.

Francesco Sforza imputa alla scarsa premura di Raffaele Zaccaria nel riscuotere le tasse, la mancata disponibilità della gente d'arme proprio quando sta per uscire in campo. Invia Americo da Forlì per essere informato di quanto fare, provvedendo che si accontentino quelle genti in modo che facciano al più presto quello che si ordinerà loro; in caso contrario non si avvarrà più di lui.

Raphaeli de Zachariis.
Per la tua pocha sollicitudine hai usata in scodere quelle taxe, venemo falliti deli penseri nostri, et perché mò semmo per ussire in campo, le gente se scusano non essere expedite, el che intendemo essere occorso non senza tua grande casone; del che per certo ne rencresce. Et perché questo se intenda et quelle cose se expediscano presto, mandamo lì Americho de Forti, nostro famiglio. Pertanto volimo sii con luy et, dandoli introduxtione de quello haverà ad fare, insieme con luy solliciti per modo et forma che se faza subito quanto se ha ad fare lì perché se possano spazare le nostre gente, aciò che poi, senza altra contradixione, possano presto fare quanto per nuy gli serà ordinato. Et te avisamo che bisogna che ogniuno sia expedito fra quatri giorni, altramente ne daray casone de non operarte più in alcuna nostra facenda. Data Mediolani, die vi maii 1453.
Marcus.
Cichus.