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1906. Francesco Sforza al podestà di Pontecurone 1453 maggio 10 Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pontecurone ammonisca le genti d'arme lì sistemate perché si astengano dal recar danni alla popolazione locale, perché interverrà con punizioni di cui se ne parlerà in tutta la Lombardia.

[ 404r] Potestati Pontiscuroni, nostro dilecto.
Li homini da Castelnovo Terdonese hanno mandato qui da nuy gravandose che per quelle nostre gente logiano lì gli sonno tagliati le biave, facte mille rencrescimenti et danni; de che ne maravigliamo. Pertanto volemo debbe ordinare et comandare ad tute le gente nostre logiano lì, se hanno cara la gratia nostra, non fazano danno alchuno ali dicti homini de Castelnovo, certificandole che del primo abiamo lamenta, ne faremo tale punitione sarrà exempio ad tucta Lombardia. Mediolani, die x maii 1453.
Zanetus.
Iohannes.