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1914. Francesco Sforza ricorda a Ottone da Mandello 1453 maggio 11 Milano.

Francesco Sforza ricorda a Ottone da Mandello che, quantunque gli abbia ripetutamente scritto per i suoi uomini di Piora, e Ludovico da Bologna e Antonio Tineto da Fabriano, commissari lì, lo abbiano sollecitato, non è stato versato neente per il carreggio del castello di Porta Giovia, mentre si aspettava che Ottone fosse tra i primi e stimolasse gli altri a farlo. Voglia, conscio dell'importanza di tale costruzione, procurare che i suoi uomini paghino quanto loro tocca. Segue elenco di quelli ai quali viene inviata simile sollecitazione.

[ 405v] Domino Ottoni de Mandello.
Lodovico da Bologna et Antonio Tineto da Fabriano, nostri famiglii et commissarii in quelle parte, ne hanno avisati che per li vostri da Piora, avegna Dio, più volte ve n'habiamo scripto, e gli Lodovico et Antonio habiano sollicitato et instato, non haveti maii pagato pur uno dinaro per lo carrezo del castello nostro de Porta Zobia de Mediolano; dela qual cosa quanto ne siamo maravigliati et ne sia molesto non ve lo poteressemo dire né scrivere, perché tal concepto havevamo deli facti vostri che non solum dovesti essere prompto et deli primi a tal pagamento, ma che dovesti confortare et persuadere a caduno altro non se dovessino retrare da tal pagamento, considerato quanto importa non solum a nuy, ma a tuta questa Lombardia, maxime ha chi ha animo de ben vivere, como haveti voy. Vogliati adoncha, per quanto haveti cara la gratia nostra et la salvatione del nostro stato, provedere per modo che questi vostri pagano quanto gli tocha per lo dicto carrezo per modo che più non ve n'habiamo a replicare più littere. Mediolani, xi maii 1453.
Aluysius.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit: Raphaeli, Aluysio, Laurentio de Ratis necnon heredibus quondam domini Galeoti, nobilibus de Lunate, nobilibus de Bagnara, Antonio Spinole de Cassiano, Perrino et fratribus Spinolis de Bregnano, nobilibus de Monte Acuto, nobilibus de Spinolis de da Rarexibus.