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1918. Francesco Sforza ad Evangelista Savello (1453 maggio 12) Milano.

Francesco Sforza, perché Evangelista Savello, condottiero ducale, ha numerosi cavalli non compresi nella tassa e chiede erba per i pochi giorni di sosta lì, vuole che il capitano di Casteggio trovi un posto o due lungo le rive del Po dove possa trovare di che pascere i cavalli in soprannumero, senza troppo danno per altri.

Nobili viro dilecto capitaneo nostro Clastigii.
El strenuo Evangelista Savello, nostro conductero, dice havere una frota de cavali ultra la conducta e non posti in tassa, per li quali domandal'erba per questi pochissimi dì haverano a stare in là. La qual cosa ne pare conveniente et da essere conceduta. Per la qual cosa volemo che tu gli facii provedere de verso la riva del Po, in qualche loco dove non se fatia troppo danno al'homini, e quando non potesseno havere erba in uno loco solo, se potriano mettere in duy, in modo che per questi poche dì non gli mancha la pastura, che serrà se non solum preiudicio a luy, ma a noy anchora. Mediolani, die suprascripto.
Ser Iacobus.
Cichus.