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193. Francesco Sforza ad Antonio da Lonate 1452 febbraio 17 Milano.

Francesco Sforza vuole che Antonio da Lonate intervenga circa il matrimonio tra la figlia di Giovanni da San Pietro, cancelliere di Banca Maria, e Eusebio di Pietrasanta. Vuole che Antonio cerchi di avvicinare Giovanni per dirgli che il duca non vuole il matrinonio della figlia con Eusebio come provi avvicinare il figlio di Giovanni per distoglierlo dal favorire tale matrimonio.

Domino Antonio de Lonate.
Intendendo nuy che ser lohanni da Sancto Petro, canzellero dela illustre madonna Bianca, nostra consorte, voleva maritare una soa figluola et se diceva volerla dare ad uno Eusebio da Pietrasancta, commissimo ad meser Andriotto del Mayno, che se devesse retrovare cum esso ser lohanni et confortarlo per nostra parte a non maritare essa sua figlola al dicto Eusebio per certi legitimi et boni respetti; pare che esso meser Andriotto non gli potè parlare perché el figlolo d'esso ser lohanni non lo lassò andare da lui. Et perché perseveramo in quella opinione ch'esso Eusebio non habia la dicta donna, ve confortiamo et carichamo che cerchiate ogni modo et via de ritrovarvi cum esso ser Iohanni et confortarlo et charicharlo per nostra parte che non voglia procedere al dicto matrimonio cum esso Eusebio per ogni bono respecto quale gli farimo intendere quando serà guarito. Et quando gli haverite fatta questa ambassata secretamente da voi et da luy, fatine un'altra simile al figlolo, quale intendiamo inclina molto ad questo fatto, et sforzatevi per ogni modo et via che tale matrimonio non habia loco, ma habiati advertentia ad farlo honestamente et in modo ch'el non se sappia per altri, advisandone come haverite fatto. Data Mediolani, xvii februarii 1452.
Cichus.