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196. Francesco Sforza a Vertura, luogotenente di Lodi 1452 febbraio 18 Milano.

Francesco Sforza scrive a Vertura, luogotenente di Lodi, di volere che Giovanni da Lugo, cameriere ducale, e gli altri sistemati a Maledo, abbiano la tassa loro spettante contro la resistenza di alcuni del luogo che si dicono esenti da tale contribuzione.

Ser Vinture, locuntenenti Laude.
Non possono Iohanni da Lugo, nostro camorero, et li altri nostri quali hano lozamento ad Maledo essere sati(s)facti dela tassa soa per casone de alchuny de quella terra, quali se pretendono d'essere (a) exempti et, per non volere loro contribuire, fano tucti li altri stare renitenti; il che è contra la voluntà nostra perché deliberamo dicto Zohanne et li altri nostri siano satisfacti et non volimo nisuno, sia chi se voglia, sia servato exempto dali lozamenti deli cavalli; et cossì è la intentione nostra. Pertanto provedite che al dicto Zohanne et ali altri che alozano in quello loco sia facto loro debito, non preservando nisuno exempto, como anche scrivimo al potestà de Maledo. Et fati in modo che più non ne habiamo querela et che per questo non bisogni più replicatione. Mediolani, xviii februarii 1452.

(a) Segue complices et recomandatos depennato.