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1976. Francesco Sforza al podestà, il comune e gli uomini di Vigevano (1453 maggio 20 Milano).

Francesco Sforza informa il podestà, il comune e gli uomini di Vigevano di aver imposto a Moreto e agli uomni di Sagramoro di restituire la refurtiva presa contro la volontà ducale assicurando che farà punizioni tali che attestino come la cosa gli sia stata molesta.

Sapienti(bus) ac prudentibus viris potestati ac communi et hominibus Viglevani, dilectis nostris.
Inteso quanto per la vostra vuy, potestate, ne haveti scripto dela robbaria et excesso hanno comesso l'homini d'arme de messer Moreto et Sacramoro contra l'homini de quella nostra terra, del che ne rencresce et dole quanto più dire se possa perché l'hanno facto contra voluntate nostra, ve dicemo respondendo, che havemo facto comandare a messer Moreto, quale è qui, et cossì havemo scripto a quelli de Sagramoro, che subito ve rendano tuto lo vostro bestiame et ogni altra robba vostra, siché non le mancha uno punctale de stringha; et non è puncto nostra intentione che retengano dicto bestiame perché hanno facto questo contra nostro volere. Et quantuncha al male de quelli homini sonno stati batuti non possiamo far altro in remedio dela salute loro, nondimancho ve certificamo che ne faremo tale punitione che apertamente cognosceriti questa cosa esserne stata molestissima. Data ut supra.
Bonifacius.
Iohannes.