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2016. Francesco Sforza scrive a Cristoforo Torello (1453 maggio 28 Cremona).

Francesco Sforza scrive a Cristoforo Torello che, informato che i suoi uomini non erano pronti, gradirebbe che con i suoi stesse in qualche posto che tornasse di utilità alle cose ducali. Lo sollecita a portarsi a Cavenago, ove troverà abbondanza d'erba e potrà starvi con grande giovamento agli interessi ducali e senza danno per la gente del luogo e potrà contare sul fratello del duca, Corrado, a Lodi e su Gaspare da Sessa, che sarà a Cerreto.

Comiti Christoforo Torello.
Inteso quanto hay respecto ali nostri littere, che li tuoi non sonno in puncto, in modo che se ne posseno valere, se non como de gente rocte, dicemo che quello che te havemo scripto non te l'havemo scripto perché te vogliamo dare impazo al presente, altramente perché sapemo bene non sei in ordine, ma haveressemo ben caro che con quelli toy che hay staesse in qualche loco che potesse fare qualche bene et utile ale cose nostre. Et cossì te caricamo e stringemo che con quelli toy vada a stare ad Cavenago perché lì per tucto a cercho gli è del'erbe assay; siché gli poray stare, et stando lì farne zovamento al facto nostro; ma sopra tucte le altre cose, se may desiderasti obedirne et farne cosa grata, et per quanto ami lo honore, bene e gratia nostra, serva tale ordine che per li tuoi non siano dannegiate li homini del paese, che per una cosa non ne potessi compiacere più che reguardare dicti homini, et converso.
Et in tucte quelle cose che occorerano, intendeti con Conrado, nostro fratello, quale sarà ad Lode et con Gasparro da Sessa, quali sarà ad Cerreto. Data ut supra.
Marcus.
Cichus.