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2023. Francesco Sforza adfAntonio da Fabriano (1453 maggio 30 "apud terram nostram Senighe").

Francesco Sforza si dice dispiaciuto che Antonio da Fabriano, suo famigliare, non riesca a ricuperare i denari assegnati a Graziolo da Verona. Siccome Graziolo va pagato, ha ordinato a Pietro da Lonate, commissario a Tortona, di prestargli ogni collaborazione per recuperare detti denari, che procurerà anche di ottenere a interesse a carico dei debitori.

Nobili viro Antonio de Fabriano, familiari nostro dilecto.
Havemo recevuto doe toe lettere, et inteso quanto ne scrivi deli denari deli asignamenti facti ad Gratiolo da Vicensa, quali per veruno modo non puoi rescodere per la renitentia et inobedientia usano (a) quelli che sono debitori; dicemo, respondendote, che de questo ne rencresce molto, et credevamo nuy che horamay esso fosse stato spazato. Et perché altro modo non habiamo nuy al presente a podere providere a dicto Gratiolo, et è necessario che omnino sia pagato suxo la dicta assignatione, volemo che con ogni tua industria fazi ogni opera et ogni executione perché dicti dinari se rescodano, avisandote che, per casone de questo, ne scrivemo opportune a Petro da Lonate, nostro commissario de Terdona, che te dagha [ 429v] ogni adiuto possibile perché presto possi rescodere dicti dinari. Siché non li perderai tempo veruno, imo sforzarayte de fare attrovare al'interesse dicti denari a posta deli debitori aciochè più presto dicto Gratiolo se ne possa valere. Data ut supra.
Bonifacius.
Iohannes.

(a) Segue li debitori depennato.