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2027. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 maggio 30 "apud terram nostram Senighe").

Francesco Sforza scrive al luogotenente sul fatto che Pietro Torelli, impreparato a portarsi in campo, vada ad alloggiare a Turano o nei pressi di Cavenago, senza recare danno ai sudditi, così, se i nemici intendessero assalire di là dall'Adda, si sarebbe lì in grado di opporvisi. Vuole che a tal fine si mandi dal conte Torelli qualcuno per intendersi con lui.

Locuntenenti Laude.
Non siando anchora in puncto bene per venire via in campo el spectabile conte Petro Torello, molto ne contentiamo ch'el vegna ad allogiare ad Turano, o de lì oltra, presso Cavenago, uno o due milia, in loco ch'el non facia danno ali nostri subditi. E questo per respecti, prima, perché serà presso a Milano per meterse in puncto, secundario, perché in ogni caso potesse avenire che li inimici volesseno asaltare delà da Adda, se trovaria luy al'opposito con tucti li suoi. Volemo aduncha che mandate qualchuno intendente e discreto ad alogiarlo et intenderse con luy circha el non lassare guastare ali nostri subditi le biave né altre cose, excepto l'erba. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.