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2033. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 giugno 2 "apud Senigham".

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi sull'arrivo del galeone e della barbota, sulla mostra fatta, sul "mancamento del marazo", sul premio in danari, su dove posizionare la barbota tra Cerreto e Castione, sul compartito deciso per la guardia della riva dell'Adda. Quanto alla barbota che è a Pizzighettone, la rimuoverà quando lo crederà opportuno e si dice imbarazzato sul come dire a "quelli de fora" che aderiscano al compartito per la guardia alla riva dell'Adda.

Spectabili dilecto locuntenenti nostro Laude.
Havemo recevuto le vostre littere per le quali restiamo avisati del galione et barbota gioncti lì, dela mostra gli haviti facta, del mancamento del marazo e del premio deli dinari haviti facto dare, del'apparere deli citadini e vostro, che meglio staria la barbota tra Cerreto e Castione, del compartito facto per la guardia dela rippa d'Ada e del sopra più per provedere a messer Morello; e del tucto restiamo contenti e piacene et aprobamo quanto haviti ordinato et facto e ve ne comendiamo. Ma per respondere al facto dela barbota, qual è a Pizghitone, dicimo che, al tempo parerà a noi, ve diremo e avisaremo quanto se deverà mettere ad opera e rimoverla da lì. Ala parte che dicti debiamo dire a quelli de fora che vogliano acquiescere al compartito per le guardie, da fir facte ala rippa d'Ada, dicemo che non sapemo a que modo dirgelo, perché non sonno qui, ma ge lo potiti dire voi, et parendove ge lo dobbiamo scrivere, avisatice e gi lo scriveremo. Habiati bona cura et diligentia ale cose de là. Ex felicibus castris nostris apud Senigham, die ii iunii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.