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2039. Francesco Sforza a Paolo Pizamato (1453 giugno 3 "apud Senigam".)

Francesco Sforza ingiunge a Paolo Pizamato di avvalersi presto sui preti debitori e sui debitori di detti preti tortonesi, ancora in debito con suo fratello Corrado dell'assegnazione dell'anno passato. Trascorsi tre giorni proceda contro i predetti fino a completa soddisfazione.

[ 432v] Paulo Pizamato.
Intendendo nuy omnino Conrado, nostro fratello, remota ogni dillatione essere integre satisfacto de quanto el debbe havere de quello clerichato de Terdona dela assignatione per nuy ne l'anno passato ad esso facta, volemo, et te comettemo che, subito recevuta questa, amonischi ogniuno sotto la cui iurisdicione siano preti debitori del dicto clericato, overo debitori de dicti preti, che infra dui (a) dì habiano provisto in modo et forma che esso Conrado sia integre pagato de quanto debbe havere da dicti preti per dicta assignatione, et ultra de ogni spesa facta et che se farà per dicta cagione. Et passati li dicti trey dì, procedi contra ogni subdito di quelli tali principali fino se habia la dicta integra satisfatione non mancando per niente, et non usando in questo negligentia. Data ut supra.
Cichus.

(a) dui in interlinea.