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2069. Francesco Sforza a Filippo de Confaloneriis (1453 giugno 8 "apud Senigham").

Francesco Sforza sollecita Filippo Confalonieri a far avere ai soldati quanto ancora spetta, tenendo presente che hanno bisogno di fatti più che di parole, perché quei denari consentono di avviarsi al campo.

Domino Filippo de Confaloneriis.
Per più nostre lettere ve havimo scricto et solicitatove che volissivo fare che quelle nostre gente che restano essere spazate per le loro tasse dale vostre terre, havessero loro spazamento acioché ne podessero seguire in campo. Et pur ce ne sonno molte che non sonno ancora spazate, la qualcosa tanto ne grava quanto potite pensare che adesso che havimo a fare [ 439r] et atendere ad altri maiori facti habiamo a procurare simil cose. Pertanto iterato vi caricamo quanto più possimo, et quanto haviti cara la gratia nostra, che li vogliate usare tale et cussì facta diligentia che subitamente siano spazati senza più replicatione de nostre lettere, avisandove, misser Filippo, che queste nostre gente hanno bisogno più de facti che de parole. Ex castris, ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.