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2076. Francesco Sforza al podestà e ai deputati agli affari di Pavia 1453 giugno 11 "apud Senigham".

Francesco Sforza scrive al podestà e ai deputati agli affari di Pavia circa i denari del carreggio dovuti dalla città, proponendo che si prendano dai debitori di tale assegnazione. Versino quindi quello che devono senza ulteriori ritardi.

Spectabilibus et egregiis potestati et deputatis negociis communitatis nostre Papie, dilectissimis nostris.
Segondo che siamo informati da quelli che fanno per nuy non è possibile che li denari del carezo, quali tochano a quella nostra comunità, se possano havere da quelli debitori gli sonno assignati, che seria tanto a dire quanto non gli havere voi assignati e quanto non gli volere pagare in tanto nostro bisogno, che certo non doveristi fare cossì, ance ne pare che, senza nostro scrivere e tante persuasione e ricordi, doveresti farlo, considerata la condictione de tempo [ 440v] e in tanto nostro bisogno, como ve havemo dicto. Pertanto ve confortiamo e caricamo quanto più possemo che gli vogliati fare tale provisione che non se vada da Herodese a Pilato per la exactione, altramente non se potressemo se non gravarsi de voi. Ex felicibus castris nostris apud Senigham, die xi iunii MCCCCLIII.