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2078. Francesco Sforza a Bartolomeo de Crepini (1453 giugno 13 "apud Senigam").

Francesco Sforza ordina a Bartolomeo Crepini, podestà di Caselle, che trovandosi lì un tale chiamato Genovese, suo uomo d'arme, gli comandi di andare subito in campo con armi e carriaggi. In caso contrario, si cerchi di sapere dove sia, avvisando il duca e in ogni caso, dia notizia di quanto fatto, indirizzando la missiva a Giacomo Filippo Malumbra, cancelliere ducale.

Prudenti viro Bartholomeo de Crepinis Cremonensi, potestati Casellarum, carissimo nostro.
Volemo et te commettemo che, trovandose lì uno homo d'arme nostro, giamato el Zenoese, tu gli faci uno comandamento strictissimamente che subito vengha via in campo ad trovarce cum l'arme et ogni suo cariagio; et casu quo fusse partito de lì, circha et intervene dove el sia andato e dove se retrova, et avisacene subito. Et in omnem eventum avisane dela receputa dele presente e de quanto tu haverai facto, drizando le tue in mane de Iacomofilippo Malumbra, nostro cancellero. Ex felicibus, ut supra.
Ser Iacobus.
Iohannes.