Registro n. 12 precedente | 2098 di 2324 | successivo

2098. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano s.d.

Francesco Sforza, siccome sa che in nottata partiranno dal campo nemico tremila persone per danneggiare il Lodigiano e il Milanese, ordina al fratello Corrado, condottiero ducale, di andare a Trucazzano e impedire che i nemici passino di là per il ponte come intendono fare. Andrà poi a Cerreto e provvederà a quelle fortezze, vedrà quanta gente c'è e se si fa buona guardia, esorterà Gasparre a essere ben vigile in modo che i nemici non passino né possano fare ponte. Provveda che il burchiello sia in Adda, alla torre di Cerreto, dove ha mandato Domenichino di Pietrasanta con dieci fidati provisionati.

Magnifico germano nostro carissimo Conrado de Foliano, armorum, et cetera.
Havimo havuto per certeza che dal campo inimico se parteno questa nocte trea millia persone per venire a correre là in Lodesana e Milanese; pertanto volemo che, con quanta dillgentia che te sia possibile, tu provede che non faciano danno, conferendote personalmente a Trocazano ad vitare che non faciano lì el ponte, che se dice mostrano de volerli fare, et che non possano, la qualcosa potrai molto bene fare, se tu gli usarai diligentia e vigilantia e te conferray là personalmente con li toi.
Ceterum andarai anchora personaliter a Cerreto e provederai quelle forteze, e intenderai como se fa bona guardia e quante gente gli sonno dentro, et confortarai Gasparro a stare attento et fare bone guardie in modo che sinistro non possa intervenire, avisandote che conoscemo molto bene che I'inimici non potrano passare né fare ponte, che starà attento, e provederli con celerità, e questo carico lassiamo a ti, avisandone continuamente de quanto occorrerà. Volimo insuper che tu provedi ch'el burgello ordinato rimangha e staga continue ala torre de Cerreto sopra Adda, in la qual torre havemo ordinato venga Domenighino da Pietrasancta con provisionati (a) dece fidati, in cambio de quelli gli sonno de presente, deli quali havemo bisogno qua in campo. Data.

(a) Segue dodece depennato.