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2101. Francesco Sforza al vescovo di Tortona (1453 giugno 13 "apud Senigham").

Francesco Sforza denuncia al vescovo di Tortona che i suoi uomini sono renitenti a pagare le tasse, così come altri debitori. Vuole che il vescovo intervenga perché detti suoi uomini saldino il loro debito. Se il vescovo non provvedesse, interverrebbe il duca.

[ 445r] Reverendo domino episcopo Terdonensi.
Per la renitentia che usano li homini vostri in pagare quelle de che sonno debitori per casone dele taxe, se fanno simelmente retrogradi et renitenti li gentilhomini et gli altri lochi che sonno debitori, guardando pur ala via che fanno li vostri, la qual cosa a nuy nedum è molesta, ma eciam ne redunda a grandissimo danno, como siamo certi la vostra paternità intenda. Et perché se rendemo certi che voi non voliti essere casone, né principio de veruno nostro male, che facilmente ne segue per casone de questo, ve confortiamo, et cossì volemo che debiati talmente provedere che li vostri fazano integramente el debito suo, perché siano casone de fare che tutti li altri debitori faciano el simile, avisando che quando ala vostra paternità non faza questo, ne serà necessario provederli nuy, che serà non senza grande spessa d'essi vostri homini.
Data ut supra.
Bologninus.
Iohannes.