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2127. Francesco Sforza a Baldassarre da Vicenza (1453 giugno 19 "apud Senigham").

Francesco Sforza scrive a Baldassarre da Vicenza che non gli è stata per nulla gradita la sua rappresaglia contro gli uomini del vescovo, anche se fatta con licenza di Ludovico da Bologna e di Antonio da Fabriano. Ha scritto a Pietro da Lonate, commissario di Tortona, di procedere in tal maniera per avere i danari e di parlarne pure con il vescovo.

Strenuo Baldesarri de Vincentia nostro dilecto.
Inteso quanto per la toa ne hai scripto dela represaglia facta al'homini del vescovo con licentia de Lodovicho da Bologna et Antonio da Fabriano, dicemo, respondendote, che non è stata ben cosa facta, né a nuy grata, perché con altro modo voressemo nuy sia facta la executione. Pur facta è, et contentiamose che sia facta. Et per questo ne scrivemo opportunamente ad Petro de Lonate, nostro commissario in Terdona, che proveda per la via d'essa represaglia, che se habiamo li dinari et che ne sii a parlare con lo prefato messer lo vescovo, siché sollicitarai mò, ma ben ti recordiamo che da mò inanti, te aguarde fare simile correrie né represaglie, perché a noi sonno molto moleste. Data ut supra.
Bonifacius.
Iohannes.