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2131. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano (1453 giugno 20 "apud Senigham").

Francesco Sforza si congratula con il fratello Corrado per avere informato i luoghi vicini del suo arrivo e per aver provveduto al paese con Pietro, ingegnere, e con gli altri cittadini. Per quel che riguarda il fossato, la Morgola, ricorda di aver fatto molti ragionamenti con Bertola da Novate; che parlasse con lui per dar poi esecuzione a quello che a lui e a Bertola parerà. Quanto a Comino, siccome non esplicita in cosa consista il mancamento, il duca suggerisce di fare buona guardia.

Magnifico Conrado de Foliano.
Havemo recevute le tue (a) littere, ale quale, respondendo, et primo, che tu habii avisati li lochi circonstanti dela toa venuta lì et che tu habii provisto el paese con maestro Petro, inzegnero, e quelli altri citadini pratichi, et cetera, molto ne piace et del tucto te ne comendiamo. E quanto ala parte de quello fossato, appellato la Morgola, dicemo che altre volte havemo havuto grande ragionamenti, et molte volte, a due hore per volta, ne havemo ragionato con el Bertola da Novate, et perché monstra molto havere quella materia in testa, volimo che tu mandi per luy e conferisi con sì sopra ciò, e farai e exequirai quanto a ti et a luy parerirà. Ala parte de Comino, quale vene da voi, havemo inteso quanto luy ha voluto dire, e ben dice cose da essere notate, ma non ne chiarendo altramente in che sia el mancamento, non saperessemo ciò che dire se non v'è che, con ogni industria, cura, studio, diligentia e vigilantia se attende ad bona guardia, e con ogni subtile ingegnio circhare de intervenire dove iace el lepore e provederli. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) tue in interlinea su vostre depennato.