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217. Francesco Sforza al podestà di Vigevano 1452 febbraio 23 Milano.

Francesco Sforza ordina al podestà di Vigevano di provvedere che Iob dalla Quaglia, oste del luogo, se non dimostra d'essere creditore di quattordici ducati del defunto Rainaldo Testagrossa, cancelliere ducale, consegni le armi e quant'altro tiene del defunto all'erede Galeazzo de Colli in modo che questi possa soddisfare i creditori di Rainaldo.

[ 43v] Potestati Viglevani.
Ne ha facto querela Galeaz de Colli de quella nostra terra, instituito herede per Raynaldo Testagrossa, olim nostro cancellero, che uno Iob dala Quaglia, hostero nela dicta terra, ha alcune arme, vestimente et altre robbe che furono d'esso Raynaldo et li retene sub pretextu ch'el debbia havere dal dicto quondam Raynaldo quatordeci ducati. Et perché nostra intentione non è che esso Iob se debbia ministrare rasone per sì, ma che le robbe d'esso Raynaldo ne sia ben satisfacto a chi deve havere, te commectiamo che, non facendote prova el dicto lob del credito predicto, lo debbi strengere a dare et consignare tucte le predicte robbe et cose al prenominato Galeaz ad ciò ch'el possa satisfare ad chi deve havere dal dicto Raynaldo in satisfatione dela voluntà soa et in remedio dela salute del'anima soa. Mediolani, xxiii februarii 1452.
Bonifacius.
Cichus.